Fitofarmaci, per un verde sempre rigoglioso.
Ognuno di noi può facilmente richiamare alla mente l’immagine di un campo: rosso di fiori di papavero, dorato di steli di grano che si piegano al vento d’estate, o con la terra a vista che sembra calda anche d’inverno.
Possiamo evocare questo fotogramma e osservarlo nel pieno della sua bellezza, rigoglioso e verde che si affaccia sul ciglio della strada; ma senza i fitofarmaci la visione non sarebbe così idilliaca.
In Italia il suolo agricolo occupa una superficie di 16,7 milioni di ettari, e l’agricoltura continua ad essere una delle pietre miliari dell’economia del paese, presentando una continua crescita del settore.
Seppur sulla bocca di tutti, sono molti i falsi miti da sfatare quando si parla di coltivazioni; prima tra tutti la questione dei fitofarmaci.
Ma iniziamo dalle basi: per fitofarmaci si intendono composti inorganici, o organici naturali o di sintesi, che vengono usati per assicurare la salute e la sopravvivenza delle piante.
Dei veri e propri farmaci, quindi, indispensabili per tenere lontani parassiti animali o batterici, piante infestanti e funghi, dalle coltivazioni.
Anche detti agrofarmaci o fitosanitari, sono indispensabili per la cura dei vegetali, soprattutto quando si parla di prodotti il cui destino è finire sulle nostre tavole.
Fitofarmaci e falsi miti: fanno male davvero?
La falsa credenza è quella che i fitofarmaci sarebbero estremamente nocivi per l’uomo e l’ambiente, ma questo potrebbe essere vero solo in parte.
Grazie alla continue evoluzioni della fitofarmacia, la scienza che se ne occupa, questi prodotti sono dannosi solo se applicati in modo sbagliato o eccessivo.
Serve una precisazione, indispensabile quanto banale: per fitofarmaci si intende prodotti pensati per coltivazioni su larga scala, quindi professionali, e non prodotti destinati alla protezione di piante ornamentali (PPO).
Le piante da giardino o da terrazza infatti possono essere protette grazie a prodotti estremamente leggeri e facilmente reperibili, o soluzioni naturali fai da te. Diverso invece è il ruolo dei fitofarmaci, che non solo è regolamentato da un decreto ministeriale ma estremamente controllato da norme e leggi in merito.
Questi sono infatti venduti solamente da operatori autorizzati e necessitano di un patentino d’uso, il così detto patentino verde.
Questo perché l’utilizzo di fitofarmaci, se eseguito in modo errato può essere effettivamente dannoso per l’ambiente e per l’uomo. I fattori da tenere in conto sono molti: dal clima del luogo alla tipologia di coltura, al rapporto di idrofilicità/idrofobicità dell’elemento stesso.
Se applicati nella giusta quantità e con le giuste accortezze, i fitofarmaci non sono dannosi né per l’ambiente né per l’uomo; e per le piante sono una vera salvezza!
Per conoscere i fitofarmaci presenti sul mercato e le loro proprietà sono disponibili diverse banche dati, contattaci per maggiori informazioni!